In tema di riparazione per l’ingiusta detenzione, la condotta dolosa di cui all’art. 314 c.p.p. è condizione ostativa al riconoscimento del diritto all’equa riparazione solo se sussiste il collegamento causale tra il comportamento del soggetto e l’ordinanza di custodia cautelare, poiché non può ritenersi che una mera condotta sospetta costituisca di per sé la colpa grave ostativa alla riparazione.

Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 42941/19; depositata il 18 ottobre